Un o.d.g. approvato al Senato sollecita una soluzione della problematica
Riccardo Alemanno Presidente del’INT: è necessario un intervento rapido
Il problema del rinvio delle scadenze fiscali e contributive dei contribuenti assistiti da un intermediario fiscale il cui studio sia posto in quarantena, sollevato dall’Istituto Nazionale Tributaristi (INT) già nell’ottobre scorso, non ha trovato la soluzione attesa nel Decreto Ristori. L’emendamento proposto dal Sen. Gianni Pittella al suddetto Decreto (oggi in via di approvazione definitiva alla Camera ma senza possibilità di modifiche), è stato trasformato in un o.d.g. che evidenzia comunque la necessità di porre rimedio alla problematica e ne indica la soluzione al Governo da adottare nel primo provvedimento utile. Le vie sono: l’inserimento in un prossimo Decreto legge o nell’attuale Legge di Bilancio, ma nel secondo caso visti i tempi occorrerebbe una fortissima volontà da parte dell’Esecutivo, od un iter particolarmente rapido del ddl 1474, in discussione in Commissione Giustizia al Senato, che in modo più ampio pone rimedio all’impossibilità del professionista, a causa di infortunio o malattia, di gestire le scadenze dei propri assistiti, ovviamente ricomprendendo oltre ai professionisti iscritti alla casse previdenziali private anche i professionisti di cui alla L.4/2013 iscritti alla gestione separata dell’Inps, così come indicato in emendamenti proposti all’art.2 del suddetto ddl e come aveva annunciato dalla relatrice Sen. Grazia D’angelo.
“Avevamo posto il problema specifico dei professionisti intermediari fiscali, poiché le scadenze per tale funzione sono particolarmente numerose e, salvo specifiche indicazioni normative, non prevedono slittamenti pertanto il loro mancato adempimento causa inevitabilmente l’applicazione di sanzioni.“ dichiara il Presidente dell’INT, Riccardo Alemanno, che ribadisce “ sicuramente condivido la necessità di un intervento legislativo più ampio in caso di malattia od infortunio del professionista, ma il problema della quarantena, che potrebbe riguardare oltre che il professionista anche i collaboratori quindi tutto lo studio, va risolto adesso non tra un mese o due.”