Cibo e amore. Sono profondamente legati tra di loro. Il cibo si mescola sempre alla vita, l’amore passa anche attraverso il cibo.
Esiste un profondo legame tra la propria situazione sentimentale ed il desiderio di cibo. L’amore in particolare influenza il nostro ritmo alimentare.Infatti spesso notiamo che quando si inizia una nuova relazione si dimagrisce.
La ragione è presto spiegata perché in questo momento si sta investendo emotivamente su altro (fase di innamoramento) , siamo rapiti da noi stessi e dall’altro. E così mangiare non ha più né interesse né significato.
Al contrario, quando una relazione finisce si va incontro alla cosiddetta “sindrome dell’abbandono” che ci induce a non occuparci più di noi stessi, a trascurarci. Si sente la mancanza di una certa intimità che c’era con il partner e si trova consolazione in qualcosa che soddisfi comunque i nostri sensi e quindi il cibo. Quando però questo impulso è così soddisfacente e appagante da diventare irrinunciabile, allora in quel caso è il momento di preoccuparsi perché tutto è diventato patologico.
Purtroppo spesso qualcosa si fissa e il desiderio di intimità viene deviato sul cibo, il modo più facile e disponibile. Mangiare diventa il centro della vita.
A volte siamo attratti da cibi particolari che diventano in qualche modo sostituti dell’amore. È noto l’effetto stimolante del cioccolato, soprattutto fondente, che contiene una sostanza chimica che infonde il rilascio di dopamina liberata durante l’orgasmo o diverse attività eccitanti. Ma anche altri alimenti sono portatori di proprietà “antidepressive”, stimolanti e forse anche afrodisiache. E poi il mangiare in sé è consolatorio.
Curiose poi le relazioni tra assunzione di cibo e “peso della coppia”. Si può rivelare anche che le donne sposate hanno una probabilità doppia diaumentare di peso rispetto alle coetanee single. Lo stesso vale per le conviventi. Per gli uomini invece la possibilità di ingrassare coinvolge soprattutto gli sposati e poco i conviventi, quasi come i single.
Non è ancora del tutto chiaro però il nesso tra relazioni sentimentali e sovrappeso. Piuttosto sono frequenti in coppia i comportamenti correlati all’obesità, come guardare la tv, fare vita sedentaria, ecc. Forse le cattive abitudini di un partner inquinano l’altro, si tende a condividere porzioni abbondanti di cibo, ci si lascia compromettere da grassi e “cibi spazzatura”, si fa vita meno attiva.
Si ha meno interesse a rimanere in forma, ci si lascia andare. Senza dubbio lo stile di vita a due ruota maggiormente intorno a pranzi e cene. Possono essere vari i fattori che contribuiscono ad appesantire la coppia dopo il periodo “snellente” dell’innamoramento. Probabilmente di pari passo ci allarghiamo emotivamente nella relazione. Ci sistemiamo, ci adagiamo in una sorta di poltrona emotiva,a volte in un rapporto stanco, poco vitale. Diventiamo sedentari in amore. Abbiamo bisogno di diventare più grossi per reggere meglio i colpi che l’altro ci infligge, prendere spazi che l’altro non ci concede, farci vedere, acquistare volume. Diventiamo pesanti in tutti i sensi senza rendercene conto. Anche questi aspetti a livello simbolico possono finire nel peso corporeo.
Quando usiamo il cibo per calmare il nostro stato d’animo, ci sfamiamo emotivamente. Allo stesso modo, la preoccupazione per il nostro peso e il nostro corpo cela preoccupazioni più profonde. Questo innesca un circolo vizioso di preoccupazioni che non si risolve e che frena la nostra capacità di crescere e svilupparci.
Ogni organo genera determinate emozioni. In base agli alimenti che consumiamo, proveremo emozioni molto diverse tra loro. Questo succede perché ogni alimento “colpisce” organi diversi. Se ingeriamo cibi che bloccano il fegato, ad esempio l’alcol, emergeranno con maggiore facilità emozioni quali ira, collera, aggressività o impazienza.
Le persone con problemi emotivi ricorrono spesso al cibo per stare meglio e ciò si deve al fatto che molti alimenti contengono triptofano, un amminoacido che stimola la secrezione di serotonina. Bassi livelli di questo ormone sono associati a depressione e ossessione.
La mancanza di serotonina causa dunque diversi effetti negativi sull’organismo, come angoscia, tristezza o irascibilità. Quando il corpo non produce triptofano, lo otteniamo con la dieta. Gli alimenti ricchi di questo amminoacido agiscono pertanto come antidepressivi naturali.
Filippo Chiarlo
Gestalt Counselor Professionale
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