domenica 22 Dicembre 2024 - Anno 33

COUNSELING E DIPENDENZA AFFETTIVA

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Quando l’amore si trasforma in un tormento che domina la mente e fa soffrire, non si parla più di amore ma di dipendenza affettiva.
Una problematica legata alle emozioni, ai pensieri e ai comportamenti delle relazioni amorose, sempre più diffusa nel momento attuale.
La dipendenza in una relazione di per sé non è patologica. E’ assolutamente normale, in particolare durante la fase dell’innamoramento, che ci sia un certo grado di dipendenza affettiva e fusione con il partner. Il desiderio di dipendenza dovrebbe diminuire con lo stabilizzarsi del rapporto lasciando nella coppia una piacevole percezione di autonomia.
La dipendenza affettiva disfunzionale è definibile come uno stato patologico in cui la relazione di coppia è vissuta come condizione unica, indispensabile e necessaria per la propria esistenza.
All’altro viene attribuita un valore tale da annullare se stessi e non ascoltare i propri bisogni. Tale meccanismo viene perpetuato per evitare di affrontare la paura più grande: la rottura della relazione. È una condizione relazionale negativa, caratterizzata da assenza cronica di reciprocità nella vita affettiva, che tende a creare malessere psicologico e/o fisico.
Chi manifesta i sintomi della dipendenza affettiva, invece, ha un desiderio di fusione che si mantiene inalterato nel tempo.
Anche se non viene considerata nei manuali diagnostici come una vera e propria dipendenza patologica, essa può raggiungere una forma così estrema da presentare caratteristiche simili alla dipendenza da uso di sostanze.
Chi soffre dei sintomi della dipendenza affettiva ha un forte bisogno di legame nei confronti di una persona dalla quale dipende totalmente e sulla quale investe tutte le proprie energie. Vive costantemente nell’ansia di poterla perdere e ha bisogno di continue rassicurazioni. Di solito ha difficoltà nell’identificare in modo consapevole i propri bisogni ed obiettivi se non in presenza di una figura di supporto o di un contesto che svolga questa funzione.
Nella coppia tende a porre al partner richieste affettive esagerate ed incongruenti e a non sentirsi amato in maniera sufficiente ed adeguata.
Talvolta aumenta tali richieste fino a determinare una rottura definitiva del rapporto.
I sintomi della dipendenza affettiva non si manifestano necessariamente all’interno di una relazione di coppia, ma possono manifestarsi anche nei confronti di un genitore, di un altro familiare, di una figura amicale o di una persona d’autorità.
Una particolare forma di dipendenza affettiva è la co-dipendenza. Una condizione multidimensionale che comprende varie forme di sofferenza o annullamento di sé, associati alla focalizzazione delle proprie attenzioni sui bisogni di un partner dipendente da sostanze o da attività.
Nel 1986 Timmen Cermak (psichiatra statunitense) individua quattro tratti distintivi per individuare il co-dipendente:
– la tendenza ad investire continuamente la propria autostima nel controllo di sé e degli altri;
– la tendenza ad assumersi responsabilità altrui o di situazioni non controllabili, pur di soddisfare i bisogni del partner;
– la presenza di stati d’ansia e mancata percezione dei confini tra sé e l’altro;
– l’abituale coinvolgimento in relazioni con persone con disturbi di personalità, dipendenze, disturbo del controllo degli impulsi o co-dipendenti.
Il bisogno di protezione e la scarsa autostima costituiscono il tema di fondo di chi soffre di love addiction, alimentato da credenze secondo cui la propria felicità dipende completamente dalla vicinanza di una persona supportiva.
Le caratteristiche della persona con dipendenza affettiva corrispondono in parte a quelle di chi soffre di Disturbo Dipendente di Personalità. Per queste persone lo stato di efficacia personale è infatti tipicamente legato alla presenza di una relazione significativa salda e stabile.
Un percorso di colloqui può aiutare la persona a superare le condizioni di sofferenza legate a tale stato, in cui la coppia è vissuta come indispensabile e necessario per la propria esistenza.
Il trattamento della dipendenza affettiva mira a:
– Comprendere il proprio funzionamento, al fine di capire quale sia la motivazione sottostante la dipendenza.
– Modificare i legami di attaccamento insicuro e rielaborare le esperienze negative per permettere l’instaurarsi di legami significativi e soddisfacenti.
– Sviluppare l’assertività in modo che il dipendente affettivo possa pensare e manifestare i propri bisogni senza timore.
– Migliorare l’autostima e la sicurezza in se stessi, lavorando sui propri schemi.
Per uscire dalla dipendenza affettiva il primo passo è la consapevolezza del proprio funzionamento e dei propri schemi.
Solo così è possibile intervenire nella relazione con l’altro.
Il colloquio di Counseling può aiutare la persona dipendente affettivo a riconoscere le complesse trappole cognitive ed emotive che lo conducono a sofferenza e infelicità.

Filippo Chiarlo
Gestalt Counselor Professionale
f.chiarlo@email.it

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