Bene volontà sostegno imprese e famiglie, ma occorrono interventi strutturali in luogo dei bonus.
L’Istituto Nazionale Tributaristi (INT), per mano del suo Presidente Riccardo Alemanno e del Vice presidente Giuseppe Zambon, ha inviato alle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera dei Deputati, su richiesta dei Presidenti On. Fabio Melilli e On. Luigi Marattin, una breve analisi del decreto-legge n. 50 del 2022, recante misure urgenti in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese e attrazione degli investimenti, nonché in materia di politiche sociali e di crisi ucraina (C. 3614).
Nel contributo dell’INT sono stati toccati vari temi connessi al decreto, auspicando che si passi a interventi strutturali in luogo dei bonus e lamentando la mancata introduzione di un intervento strutturale sulle cartelle di iscrizione a ruolo, nella speranza che sia il Parlamento a provvedere in merito nel corso della discussione per la conversione in legge.
Si legge nell’analisi dei rappresentanti dell’INT: “Omissis… premesso che evidentemente un decreto definito ‘Aiuti’ non possa che incontrare condivisione per gli interventi a favore di attività economiche e famiglie, comprendendo le difficoltà dell’Esecutivo di Governo in questa situazione così complessa dal punto di vista economico a causa della ancora presente crisi dei consumi collegata a quella sanitaria, nonché a quella derivante dalla guerra in atto nel continente europeo, in luogo di interventi temporanei, per esempio come nel caso del caro carburanti, sarebbero più opportuni interventi strutturali sulle accise, il cui peso sul costo finale dei carburanti è stato solo ulteriormente evidenziato dagli aumenti, spesso ingiustificati, di questi ultimi mesi, ma che gravava già in precedenza su imprese e famiglie. È inoltre evidente che dagli interventi contenuti nel decreto oggetto di analisi saranno escluse imprese, lavoratori autonomi e famiglie, non perché non soffrano della crisi in atto, ma semplicemente perché, magari, anche solo leggermente al di sotto delle perdite che concederebbero l’accesso ai contributi o leggermente al di sopra del reddito per l’accesso a un determinato bonus.
Il Parlamento inviti il Governo ad abbandonare la politica dei bonus, per ulteriori interventi strutturali sull’Irpef e sulla definitiva abolizione dell’Irap, che avrebbero effetto sia su tutto il comparto produttivo strutturato o meno, ma anche sulle famiglie. Inoltre, bisogna accelerare sulla semplificazione degli adempimenti e delle procedure della pubblica amministrazione, in particolare quella finanziaria ovvero su quelle complicazioni burocratiche il cui costo pesa su tutti i cittadini-contribuenti e non è compensato dai bonus concessi. Il “Decreto Aiuti”, inoltre, poteva anche essere l’occasione per regolamentare, in misura più favorevole al contribuente, la rateazione delle cartelle di pagamento operando a regime sia l’allungamento del numero delle rate possibili sia l’innalzamento dei limiti entro i quali non serva certificare le condizioni di difficoltà; da valutare anche la rottamazione delle cartelle permettendo, a chi non è riuscito ad adempiere ai pagamenti, una nuova rateazione lunga sull’intero importo senza dover assolvere al pagamento preventivo di tutte le rate scadute. Pur non entrando nel merito delle disposizioni collegate alla crisi ucraina, non possiamo che condividere l’impegno del Governo e del Parlamento per la politica di sostegno a quella parte di Europa e di accoglienza dei rifugiati.”
Il contributo dei tributaristi INT, prosegue con l’analisi di singoli articoli dal Fondo per il sostegno alle imprese danneggiate dalla crisi ucraina all’ Indennità un tantum per dipendenti, pensionati e lavoratori autonomi, dal
Sostegno obiettivi PNRR grandi città al Recepimento degli articoli 1 e 3 della direttiva (UE) 2019/2177 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2019 e disposizioni in materia di aiuti di Stato.