Sparirà in un futuro non lontano l’uso del contante?
DENARO SI…DENARO NO
Da tempo i Governi che si sono succeduti nel nostro Paese cercano di far diminuire sempre più l’uso del denaro contante, non solo per spese di un certo valore, ma anche per quelle piccole spese della nostra quotidianità; un caffè, un gelato, un panino, l’acquisto del quotidiano e tante altre piccole cose ancora che in un futuro non troppo lontano dovranno essere pagate con la “cartina” o l’apposita App del nostro cellulare, fedele compagno di tutte le nostre giornate e fedele trascrittore, per chi ne avesse necessità, di tutte le nostre spese e dei nostri movimenti.
Vero e proprio “Grande Fratello” quell’aggeggio che ci portiamo sempre addosso segnala tutto di noi, svela la nostra quotidianità dal primo all’ultimo minuto della giornata e questo fatto sarebbe bene che noi, noi tutti ne fossimo pienamente coscienti.
Tornando all’uso del denaro contante si sta accendendo sugli opposti schieramenti politici la linea del pro e del contro. Da una parte il Governo in carica che vorrebbe consentire il pagamento in contante per spese inferiori a qualche decina di euro, mentre sul fronte opposto si accendono le reiterate critiche a questo supposto provvedimento, invocando che con tale norma si favorirebbe il “nero” e spendere senza averne lo scontrino fiscale.
Di recente anche esponenti della Banca d’Italia si sono detti contrari a questa supposta norma, dimenticando che, forse, i problemi del nostro Paese sono di ben altra natura e spessore.
L’unica saggia voce che ci è dato modo di ascoltare è stata quella di un giornalista che ha detto (quasi) testualmente “Se ci convincessimo tutti a farci dare lo scontrino fiscale di un acquisto di piccola o grande entità, il problema del contante o meno non esisterebbe”.
Altro “supercevellone televisivo ha recentemente “risolto” il problema del ricarico sulla spesa pagata con la “cartina” dicendo con grande naturalezza (beato lui) che con un’apposita App sul telefonino si potrà procedere a qualsiasi pagamento senza costi aggiuntivi per chi riceve.
Grande verità sicuramente, ma difficile da far applicare a tante persone, per lo più avanti con gli anni ,che non sono dotati sia di cellulare adeguato che di dimestichezza nell’uso dello stesso. Pagare con una app potrebbe essere semplice per i giovani e le persone pratiche del sistema, ma credere o sperare che un anziano o una persona poco pratica, ammesso che disponga di cellulare adeguato, si metta a fare dei pagamenti ci pare sia chiedere un po troppo alla Divina Provvidenza.
Sarà necessario, e nessuno, oggettivamente, potrà darci torto, far permanere un doppio binario, una doppia possibilità di regolarizzare i nostro acquisti, grandi o piccoli che siano con denaro contante o altri sistemi, l’importante sarebbe batterci tutti perché agli acquisti corrisponda sempre uno scontrino fiscale o ricevuta. Ma questo è un altro discorso e ben si sa quanto l’Italica gente di fronte alla parolina “sconto” sia disposta a cedere e venire meno anche ai più ferrei principi di onestà fiscale.
Ma questo discorso del “secondo binario” lo si potrebbe estendere anche tante altre realtà che la tecnologia ha mutato nel breve volgere di pochissimi anni.
Ci riferiamo alle prenotazioni di visite mediche, dei vaccini o ad un ad appuntamento con uffici statali; a quelle tante cose che si risolvevano con un colpo di telefono e che ora si affidano a dei call-center sempre meno efficienti o a della App non sempre facili da “aprile e far funzionare”.
La società, da sempre si evolve e quello che per i nostri nonni o i nostri padri era una stranezza inconcepibile e per noi giovani era una normalità. Questo sta ora succedendo, ma molto più velocemente, per coloro che i settanta li hanno già passati e, nella maggior parte, pur con qualche meritevole sforzo, non si riesce a tenere il passo del cambiamento, come se salendo le scale di un palazzo di sei piani, raggiunto l’ultimo ci si trovasse ancora un paio di rampe di scale e così via, senza soluzione di continuità.
Il risultato raggiunto oggi con fatica tra una settimana non potrebbe essere più valido perché “un nuovo” lo ha soppiantato.
Si deve pensare e ragionare su tutte queste cose per non rendere insopportabile la vita, la quotidianità delle persone anziane, di chi non può permettersi un telefonino di ultima generazione o non riesce proprio a capirne in funzionamento, a “farselo amico”.
E non crediamo che ci sia sempre qualcuno pronto a dare una mano, un figlio, un nipote, un amico troppo spesso incapaci di comprendere che certe cose, per loro normali e semplici, altri non riescano a farle.
Quindi nei limiti del possibile si deve cercare di lasciare in pace le persone, regalare loro anche un poco del loro passato quando ad una telefonata corrispondeva una voce, quando ad una richiesta non rispondeva una richiesta del “digita uno poi digita cinque” e così via. E dei soldi si dovrebbe cercare di fare un onesto buon uso tutti, ma proprio tutti, poi siano essi veri o virtuali poco potrebbe importare.
A proposito: Buone Feste e …fare i buoni…
Pier Marco Gallo