Non capita così spesso che un giovane autore veda pubblicato il suo romanzo d’esordio da un’editrice importante come MONDADORI, con distribuzione a carattere nazionale e non solo….
La rassegna “Un calice con lo scrittore” è pertanto orgogliosa di presentare il primo lavoro di VALERIA SIRABELLA nella sua città natale. Nata nel 1982 ad Acqui Terme, la scrittrice è cresciuta a Roma dove vive.
Giovedì 8 agosto alle ore 21.00 in Enoteca Regionale, incontreremo pertanto con particolare piacere la nostra concittadina che dialogando con Maura Maffei ci introdurrà nella toccante storia di “Il mondo che da qualche parte esiste”.
UN CALICE CON LO SCRITTORE: “IL MONDO CHE DA QUALCHE PARTE ESISTE”
breve sinossi del libro
Il mondo che da qualche parte esiste è un debutto vividissimo, che racconta dell’amore di due madri per le loro figlie, di corpi che crescono e altri che invecchiano, di differenze di classi e destini comuni, di scelte rimpiante e sogni di riscatto, ma anche del potere segreto che ha il luogo in cui nasciamo di determinare – o restringere – i confini dei nostri talenti.
Sulla Torre non si è niente, se non parte del vuoto che la circonda. È per questo che Vanda decide di allontanare sua figlia Ginevra dal palazzone in cui vivono, ventidue piani di cemento all’estrema periferia di Roma, e iscriverla al liceo in un quartiere benestante della città, dove potrà mescolarsi ai figli della gente che conta. Per Ginevra infatti – Vanda ne è certa – una speranza di riscatto c’è: a quattordici anni il suo corpo è esploso di una bellezza inaspettata, che la rende diversa dagli altri abitanti della Torre. Sembra fatto apposta per conquistare qualunque cosa lei desideri, parla di una vita migliore, forse addirittura di felicità. Ginevra, più consapevole di Vanda della propria ineludibile diversità rispetto ai nuovi compagni di scuola, si trova così catapultata in un mondo sconosciuto. Stringe amicizia con Camilla, una bambina cresciuta, iper-protetta dal padre Claudio cui la lega un amore morboso, e in perenne guerra fredda con la madre Eleonora. Se Camilla combatte con il proprio senso di inadeguatezza nei confronti di tutti – il ragazzo di cui è invaghita, le sue coetanee, ma soprattutto se stessa – Ginevra vuole essere libera, dalla Torre, da una vita già segnata, ma anche da Vanda e dal suo amore colloso. Per farlo ha bisogno di soldi, e la gente che si ritrova a frequentare, di soldi, ne ha tanti. Ginevra, Vanda, Camilla, Claudio, Eleonora: nello sforzo disperato di contrastare l’inerzia che li ingabbia, ciascuno cercherà di districarsi tra i fili della propria storia, trovandosi a compiere scelte complicate, le cui conseguenze, spesso, non sono in grado di intravedere.