Variazioni – Fotografie di Edoardo Hahn
Palazzo Chiabrera Via Manzoni 14 – Acqui Terme (AL) dal 08 al 22/09 2024
Info: info@edoardohahn.com
La mostra
La mostra nasce come una forma di improvvisazione: certo ci sono dei movimenti, un senso compiuto, una coerenza. Ma, come in una fuga, fondamentalmente c’è un’aria.
Il punto di partenza è che noi tendiamo a dimenticare che la fotografia non coincide con il soggetto fotografato. In altre parole, una foto è un oggetto autonomo, esiste di per sé oltre che essere un segno di qualcos’altro.
Nella mostra ci si sono immagini che raffigurano elementi di paesaggio e oggetti i più disparati: l’esterno di una piscina, la superficie di un tappeto, l’angolo di una casa, la carrozzeria di una automobile, una spiaggia presa dall’alto e così via. Alcune immagini hanno subito anche interventi successivi con l’inserimento di elementi grafici quali linee o circonferenze. In altri casi ci sono stati evidenti interventi in post produzione: inversioni, saturazioni, sovraesposizioni. Si vuole così mostrare delle immagini dove il focus è sulla stampa fotografica come oggetto fisico indipendente e non come riproduzione virtuale di qualcosa d’altro. Il visitatore si ritrova in un luogo dove il senso della fotografia come documento, come traccia, viene messo in continua discussione ed è portato ad interrogarsi su che cosa sia realmente una immagine, senza essere distratto da ciò che l’immagine rappresenta, dal soggetto della fotografia. La fotografia non essendo più l’immagine di un’esperienza, diventa essa stessa l’esperienza.
Come in una partitura jazz, c’è un ritmo di base, la fotografia intesa come oggetto fisico indipendente e non come riproduzione virtuale di qualcos’altro, attorno a cui i singoli strumenti producono delle melodie particolari, le sezioni in cui è divisa la mostra.
In questo modo si passa da una serie di immagini dove l’enfasi è sulla presenza di colori sgargianti, l’approccio barocco, con l’intento di far emergere l’emozione per stupire il visitatore e rendere evidente l’anima della realtà, ad un’altra dove vengono alternate immagini a colori a immagini in b/n, dove l’attenzione è posta sul ritmo che ogni immagine instaura con le altre in una sorta di partitura visiva; da immagini all’apparenza sbagliate, sfocate o alterate, che nel loro insieme vanno a creare un universo psichedelico, ad una serie di fotografie in b/n dove somiglianze formali e di tonalità danno vita a sorprendenti movimenti di forme che danzano tra loro.
L’autore
Edoardo Hahn (Torino, 1962) vive e lavora tra Milano e il Monferrato, a Sessame.
Autodidatta, ha collaborato prima con diverse agenzie fotografiche, come freelance ha ricevuto diverse commissioni per la fotografia industriale e architettonica. La sua ricerca artistica è attenta soprattutto a forme poetiche di raffigurazione della realtà e al rapporto tra la rappresentazione fotografica e l’esperienza soggettiva dello spazio.
Ha pubblicato Landscape Materials (L’Artiere ed., 2015), un libro-laboratorio che coinvolge il lettore in un’esperienza sensoriale non comune. Da un ampio archivio di immagini analogiche scattate in California il volume si sviluppa attraverso un layout peculiare e asimmetrico. 52 Pictures (2017) sono appunti visivi, frammenti di geografie e dettagli che formano una personale visione dell’ordinario. Nel 2021 inizia a lavorare alla collana dei Quaderni Sessamesi, giunto al IV volume, che indagano il rapporto dell’autore con il paesaggio ordinario che lo circonda.
La sue ultime mostre: Suite pour l’Invisible (Fondazione Cesare Pavese, 2022) è un progetto site-specific ideato per l’interno di una chiesa sconsacrata a Santo Stefano Belbo: immagini e forme minime che raccontano di un quasi nulla. Timeland (Cantina Comunale di La Morra, 2023), un atlante di immagini che sono situazioni di disorientamento e allo stesso tempo di riorientamento, linee, tracce, fughe e passaggi minimi da uno spazio all’altro dove il protagonista è il tempo, il tempo che passa e il tempo fotografico.
www.edoardohahn.com