La Galleria Gamondio nacque cinquantotto anni fa come rassegna “d’arte varia” – per dirla alla Paolo Conte – nelle dinamiche di paese tipiche del Basso Piemonte.
Associata alla fiera del paese, alla festa patronale, come in altri piccoli centri del territorio, aveva il compito di illustrare con bonarietà e diletto, le esperienze pittoriche e artigianali locali. Nei decenni si è sviluppata a tal punto da diventare un appuntamento fisso tra le proposte d’Arte Contemporanea più longeve del territorio alessandrino.
Quest’anno e verosimilmente per altre due edizioni, verranno presentati artisti e curatori piemontesi, con l’obiettivo di valorizzare i movimenti e le tendenze su un livello qualitativo decisamente superiore, ma rimanendo – com’è giusto, credo – nei confini geografici nostri, per un principio di riconoscimento di valori identitari.
Emiliano Cavalli, casalese, torinese d’adozione, è pittore, grafico, designer, fotografo e uomo impegnato nelle attività sociali.
Reduce dall’esperienza espositiva parigina recente, propone nella cornice suggestiva della Chiesa di Santo Stefano, la sua serie ormai celebre di Santi, di vivacità coloristica, tradizionali e contemporanei al tempo stesso che offrono la propria potenza espressiva proprio in tale contrasto.
Grazie all’impegno profondo del Comune di Castellazzo Bormida, alla sensibilità e all’attenzione in particolar modo di Gianna Talpone e di Irene Molina e alla costante e preziosa presenza di Domenico Ravetti, naturalmente all’impronta importante del Sindaco Gianfranco Ferraris, ho avuto modo di rituffarmi nell’atmosfera amata della mia gioventù, coinvolgendo uno studioso attivissimo come Carlo Pesce.
DAVIDE MINETTI